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REALIZZAZIONE

 

Il sito è stato realizzato grazie a un'idea della prof.ssa Angela De Luca con il contributo di un team d'eccellenza composto PER ORA SOLO DA ME (CAVALLARO G.) della classe 5A dell'I.T.I. Marconi (Catania) a.s. 2018-2019 per contribuire alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico e botanico della Villa Manganelli Biscari di Viagrande.

Origini della Villa

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Le origini della Villa risalgono al '700 quando la famiglia aristocratica catanese acquistò una modesta dimora ("casina") con le relative pertinenze destinate alle attività agricole. La scelta del luogo non fu casuale. Viagrande, infatti, secondo fonti storiche, così chiamata forse in riferimento alla "Via Regia" che collegava Catania a Messina, era già abitata in età romana e rimase un piccolo borgo fino al XV secolo. Il terremoto del 1693, che causò morte e devastazione in Val di Noto, non risparmiò neanche il piccolo centro. Tuttavia la determinazione dei suoi abitanti e l'attenzione di famiglie aristocratiche presenti fecero sì che la piccola cittadina divenisse presto un prospero centro agricolo grazie anche al clima mite, alla salubrità dell'aria, alla fertilità del terreno, alla presenza di varie sorgenti di acqua e di una natura particolarmente rigogliosa. Potrebbe essere questo il motivo per cui Ignazio, V Principe di Biscari, trovò in questa dimora e nel suo giardino un rifugio elettivo ed un luogo di "nascondimento"?

Il giardino segreto di un Principe Illuminato

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La storia e la ricca e raffinata musealità di Villa Manganelli Biscari sono indubbiamente legate alla figura di Ignazio Paternò Castello, V Principe di Biscari (1719-1786), personaggio eclettico , esperto di arte antiquaria ed attento collezionista. Nel corso dei suoi numerosi viaggi, ebbe modo di confrontarsi con varie corti, in particolare quella Medicea da cui trasse ispirazione per eleggere la propria dimora estiva di Viagrande a " luogo di nascondimento" dove ritirarsi in assoluta tranquillità e riservatezza. Lì potè dedicarsi a sperimentazioni scientifiche su piante, animali, minerali e studiare le testimonianze del passato rinvenute sui luoghi di appartenenza o acquistate nei mercati antiquari. Ebbe il grande merito di aver contribuito alla ricostruzione della città di Catania, dopo il terribile terremoto del 1693 e, grazie ad una delibera del Senato Catanese (1750), riportò alla luce numerosi e rilevanti monumenti greci e romani iniziando ad allestire una grande raccolta antiquaria e naturalia. Il suo progetto fu quello di "far somigliare Catania" a grandi città quali Firenze, Roma, Napoli. Era di certo nota l'attività extra moenia del Principe di Biscari nel Regno di Napoli, a Roma ed a Firenze, dove attingeva la maggior parte delle numerose raccolte e dove traeva ispirazione per i suoi progetti futuri (familiari e civici). Desiderava , infatti, glorificare la propria Famiglia e sostenere il progetto di rinascita di Catania post terremoto. La figura di Ignazio, quale Principe Illuminato, incarna perfettamente i valori universali del periodo in cui visse, quello dei Lumi, caratterizzato dall'idea di "progresso" del genere umano. E, nella storia universale dell'Uomo, il suo giardino segreto assume connotazioni filosofiche e religiose, dove il percorso aspro dei sentieri, fatto di difficoltà e fatica, attraverso una natura ben organizzata e curata, permette all'uomo di giungere, infine, ad un luogo sereno e meditativo o al Paradiso perduto. In conclusione esso rappresenta la sua riconciliazione con il mondo naturale circostante, dandogli una vera valenza di vita.